Bellezza e sfida
del vivere insieme

Ci sentiamo simili alle donne del vangelo che seguivano Gesù (cf. Lc 8), insieme agli apostoli, e stavano con Lui, ascoltavano la sua Parola, lo servivano con i loro beni. E quali sono i nostri beni, se non le nostre stesse persone e la nostra comunione di vita?

Cerchiamo, perciò, di dare un posto privilegiato ai momenti di fraternità, allo stare insieme tra noi, alla condivisione di gesti e parole.

la comunità

Siamo 15 sorelle di cui 14 professe solenni e una professa semplice.  Diverse per indole, provenienza, cultura, esperienze di vita, passioni, doni ed età, non solo condividiamo la preghiera, il lavoro, la ricreazione e i pasti ma, soprattutto, tendiamo a un’unione di cuori che vada al di là del semplice vivere sotto lo stesso tetto e che sia, piuttosto, uno stimarsi a vicenda, un portare i pesi le une delle altre, un avere interesse reciproco per le nostre vite.

un cuor solo ed un’anima sola protesa verso Dio

La nostra Regola inizia ricordandoci che “il motivo principale per il quale vi siete riunite insieme” non è soltanto la preghiera o la salvezza delle anime o la predicazione che, certo, sono fondamentali, ma “è che viviate unanimi nella casa e formiate un cuor solo ed un’anima sola protesa verso Dio”. Al cuore del carisma domenicano, sta la fraternità.

Vivere insieme è la nostra barriera contro il male che è nel mondo. È una vera e propria forma di obiezione di coscienza. La vita in monastero, infatti, è la nostra attiva partecipazione alla faticosa conquista della pace dei popoli. La “comunione di vita” è la nostra risposta all’angoscia profonda dell’uomo di oggi, che vive la frattura interiore tra ciò che sogna e ciò che realmente vive.

Ogni giorno, sperimentiamo quelle stesse contraddizioni ma Dio ci purifica proprio attraverso la nostra comunione di vita. Ci piace chiamarla così, perché non si tratta solo di vivere insieme tra quattro mura, come richiederebbe una “vita comune”, propria di caserme e di molte altre realtà solo “umane”.

La comunione di vita, invece, è dare il primo posto a Cristo e trovare in lui la sorgente dell’unità: lui solo, infatti, può renderci capaci di superare le barriere, vincere gli egoismi e dare la vita gli uni per gli altri. La comunione di vita non è un’esperienza solo “umana”: è entrare in Dio e vivere alla maniera della Trinità. Dove ognuno dei Tre, Padre, Figlio e Spirito Santo, accoglie il dono dell’altro. E nel “farsi altro”, ritrova anche la propria vera identità.

Persone reali che si amano, che amano e che ci donano il Loro stesso amore

La comunione di vita, allora, si attinge solo da Dio. Nasce dal contatto con Lui ed è “fare spazio” all’altro. È costruire una casa dove ognuno stia bene. Perché la “vita nello Spirito” è una vita bella e desiderabile! La notizia più straordinaria è che vivere “un cuor solo e un anima sola” è possibile, perché abbiamo incontrato un Dio che è in tre Persone reali che si amano, che amano e che ci donano il Loro stesso amore.

Chi è la monaca domenicana?

È una donna appassionata. Di Dio e delle persone. Che ha scelto di provare ad ascoltare, con Domenico, il grido dell’umanità. Non le è bastato “fare” qualcosa per gli altri: ha scelto di porre l’accento sull’ “essere”. Le sorelle che vivono nel monastero sono donne di età, cultura, provenienza ed esperienze diverse che provano a vivere, ogni giorno, quell’unità che sognano per il mondo, così ferito da guerre e divisioni. Questo piccolo seme di amore misteriosamente, ma realmente, diventa fecondo. La vocazione specifica della monaca è proprio “l’amore, nel cuore della Chiesa” (Dalla Costituzione Fondamentale). Che si attua in una ricerca continua del Signore, nello studio, con cuore ardente, della Sacra Scrittura, nella comunione di vita con le sorelle e nell’intercessione per le necessità di tutti. Vivendo negli ampi spazi del proprio cuore e aperta all’accoglienza di tutti gli assetati di un senso e degli affamati di speranza, la monaca annuncia con la sua stessa vita che “Cristo è l’unica beatitudine” (Dalla Costituzione Fondamentale delle Monache dell’Ordine dei Predicatori).

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